Imponente chiesa barocca a navata unica con cappelle laterali, costruita a partire dal 1654 su progetto di Baldassare Longhena. La facciata si deve però a Giuseppe Sardi che la realizzò tra il 1672 e il 1678 a spese di Girolamo Cavazza, adottando un doppio ordine di colonne binate, movimentato da nicchie e da un ricco apparato scultoreo attribuito a Bernardo Falcone. Conservava nella volta un affresco di Giambattista Tiepolo, distrutto da una bomba austriaca il 28 ottobre 1915. Gli Scalzi erano chiamati comunemente a Venezia i frati Carmelitani che vi giunsero nel 1633. Qui è sepolto l’ultimo doge, Lodovico Manin, sulla cui lastra tombale è scritto semplicemente «Cineres Manini».