Costruito nel Settecento dai Memmo, che in quest’area possedevano un palazzo fin dal X secolo, esso presenta un’alta base a bugnato con l’asse principale spostato a sinistra e caratterizzato da un ampio portale e dalla soprastante finestra ornata di sculture e sigillata da un frontoncino curvo che si ripete nelle altre aperture del piano nobile. È stato interamente ricostruito nel Settecento e ulteriormente riadattato del XIX secolo. Ha la caratteristica di presentare la finestra maggiore e il portale d’acqua fortemente spostati sul lato sinistro. Cornici e fasce in pietra d’Istria si dispongono linearmente sulla facciata, sopra il bugnato, in modo da collegare i davanzali delle finestre, gli architravi e i livelli d’imposta dei solai. La grande volumetria di questo palazzo non si palesa dalla sua facciata, bensì osservandolo di fianco, dal campo San Marcuola, oltre il giardino di pertinenza. La presenza della corte centrale interna non è percepibile dall’esterno. In questo palazzo visse Andrea Memmo, eletto Procuratore nel 1775, rimasto nelle cronache per la sua amicizia con Giacomo Casanova e per le sue non minori virtù amatorie.