L'edificio risale alla seconda metà del ‘500 in quanto opera minore di Jacopo Sansovino (1486-1570), come testimona l’opera Contributi su Jacopo Sansovino di Rodolfo Gallo.
Il palazzo si presenta con una facciata molto semplice, qualificata al piano nobile da una serliana con poggiolo sporgente, affiancata da monofore arcuate.