Ala del Palazzo Reale
Il grande cortile interno, attorno al quale è organizzato, è ora chiuso da un lucernario e funge da sala di lettura dell’adiacente Biblioteca Nazionale Marciana. Qui, fin dal 1284, era stata coniata la più famosa moneta veneziana: il ducato d’oro o zecchino, accettato in tutto il mondo mercantile. Lo Scamozzi completò il palazzo tra il 1583 e il 1588 nell’ala verso il molo.
L'edificio é una lunga costruzione a 21 arcate ornata da un ricco apparato scultoreo. I suoi due ordini di loggiati sovrapposti, l’inferiore naturalmente dorico, il soprastante ionico, sono coronati da una balaustra arricchita da statue.
È curioso ricordare che una delle volte crollò nel 1545 quando la fabbrica era quasi terminata e, secondo l’uso veneziano che non ammetteva fallimenti, il Sansovino finì in carcere. Solo l’appassionata difesa di Tiziano e dell’Aretino riuscì a salvarlo.
Sotto il portico un portale fiancheggiato da due gigantesche cariatidi di Alessandro Vittoria, introduce ad uno spettacolare scalone a due rampe, ornato di stucchi sempre del Vittoria e di tondi dipinti da Giambattista Franco e Battista del Moro.
Alla sommità, il vestibolo reca sul soffitto la Sapienza , opera tarda del Tiziano; mentre il salone è ornato da una serie di tondi con divinità e figure allegoriche, dipinte nel 1556-1557 dai migliori artisti, tra i quali Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto, Andrea Schiavone.
La Libreria - o l’idea di essa - deve in un certo modo la sua origine al Petrarca il quale, grato per la magnifica accoglienza e la calda ospitalità accordategli dalla Serenissima, fece dono dei suoi libri nel 1362. Ma la vera occasione fu offerta dal Cardinal Bessarione Niceno, patriarca di Costantinopoli, che possedeva una delle più ricche e importanti biblioteche del Rinascimento, con preziosi incunaboli miniati; avendo egli ricevuto una generosa ospitalità da Venezia dopo la caduta di Costantinopoli, per gratitudine la donò alla Serenissima nel 1468. Proprio per questa donazione il Senato decise nel 1536 di edificare la Libreria.
La Biblioteca Marciana raccoglie oltre 750.000 volumi tra i quali si trovano in quantità codici miniati e manoscritti rari bizantini, arabi, medievali, rare edizioni del Manunzio e il famoso Breviario Grimani, opera di artisti fiamminghi, che in 832 fogli di grande formato con fregi marginali e in 110 miniature a piena pagina, illustra la vita e i lavori dell’anno, e scene dell’Antico e Nuovo Testamento.
Biblioteca Marciana: http://marciana.venezia.sbn.it