Torre dell Orologio Nel centro dello scenario di Piazza San Marco visto dal bacino, sta la Torre dell’Orologio il cui sottoportico immette alle Mercerie e funge da maestoso ingresso alla Piazza.
La Torre è in stile rinascimentale lombardesco e fu costruita su probabile progetto di Mauro Codussi fra il 1496 e il 1499. Nel 1755 furono aggiunte le colonne di sostegno per consolidare la struttura e i due corpi laterali, che furono sopraelevati oltre la ter­razza ad opera di Giorgio Massari. La Torre è coro­nata dal celebre gruppo dei due Mori in bronzo che, con lunghi martelli, battono le ore sulla campana; furono fusi nel 1497 da Ambrogio delle Ancore.
Il meccanismo dell’orologio, che a quei tempi fu considerato un prodigio, è opera di Paolo Ranieri di Reggio Emilia e di suo figlio Giancarlo. Essi impie­garono tre anni a completarlo. Il largo quadrante, oltre alle ore, segna pure le fasi lunari e il movimento solare in rapporto ai segni zodiacali. Una Madonna col Bambino è situata nella nicchia fra le colonnette del secondo piano e durante la festa dell’Ascensione l’antico congegno viene messo in moto: allo scoccare di ogni ora i tre Re Magi, preceduti dall’angelo con la tromba, escono dalla porticina di sinistra, sfilano dinanzi alla Madonna facendole un inchino mentre si tolgono il copricapo e rientrano nel vano a destra. Fra la nicchia e la terrazza troneggia il leone alato di San Marco, dinnanzi al quale in origine stava la figura inginocchiata del doge Agostino Barbarigo, morto nel 1501. A quel quadrante, per lunghi anni, guardarono i condannati a morte dal palco delle ese­cuzioni posto fra le due colonne, nell’angosciosa attesa dell’ora del supplizio.
Il Senato compensò regalmente i due ingegnosi artefici, dapprima con un lauto acconto, poi, quando nel 1500 Giancarlo fece sapere che avrebbe volen­tieri rinunciato al resto in cambio di uno stipendio permanente e l’incarico per sé ed i suoi di custodire la Torre, accondiscendendo a questo desiderio.

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