Palazzo Giustinian Businello
Il palazzo, dopo essere stato dei Morosini, non è ben chiaro quando, passò di mano ai Giustinin e solo nel corso del Seicento passò di mano ai Businello, un famiglia cittadinesca (pare che fossero nobili al tempo della serrata del Maggior Consiglio ma che, in quell'occasione, venissero esclusi e declassati a gentiluomini di second'ordine, appunto quello dei cittadini originari) che s'era distinta soprattutto nell'avvocatura. Uno dei personaggi di spicco di questa casata fu Marcantonio Businello, morto nel 1630, prigioniero del esercito imperiale di Mantova, città dove svolgeva mansioni per la Repubblica che, per non rivelare segreti di stato, letteralmente si mangiò il cifrario che serviva per decriptare i messaggi inviati e ricevuti dalla capitale.
Nel corso dell'Ottocento la fabbrica divenne dimora della famosa ballerina Maria Taglioni (una vera collezionista di palazzi sul Canal Grande ricevuti in dono dai sui vari spasimanti), alla quale faceva spessissimo visita il vecchio feldmaresciallo Radetzky.