Palazzo archiacuto di epoca quattrocentesca, che si affaccia sul Canal Grande. L’edificio, che si sviluppa sul piano terra e su altri tre piani, è stato però completamente ristrutturato verso la fine dell’Ottocento ad opera dell’architetto Giovanni Laghi, che è intervenuto prima abbattendo una vecchia e bassa costruzione addossata alla sinistra, e poi ricostruendo ex novo tutta l’ala sinistra del palazzo, esattamente uguale all’ala destra, in modo che ora, osservando la facciata, si può notare una perfetta simmetria, che prima mancava del tutto (la quadrifora, ad esempio, era sposta nel vecchio edificio a filo del prospetto laterale). In occasione di questa ristrutturazione vennero ridisegnati anche il piano terra e il terzo piano di modo che solo i due piani centrali risultano, seppur in parte, originali. Sono particolarmente eleganti la quadrifora e le coppie di monofore del secondo piano che mostrano un grande slancio in altezza, ma tutte le aperture sono molto gradevoli e curate per la presenza dei fioroni gotici ai vertici, per le cornici a dentelli, per i voluminosi capitelli a fogliami. Adiacente, a sinistra, è visibile un’altra piccola fabbrica, stretta e bassa, particolarmente ricca di decorazioni; si tratta del palazzetto Tron Memmo, edificato nel 1871, sempre da Giovanni Laghi, in uno stile neogotico che lascia molto perplessi, soprattutto raffrontandolo con i due palazzi attigui, il Tron, come già detto alla sua destra e, soprattutto, il Corner Contarini dei Cavalli alla sua sinistra.