Palazzo Corner Spinelli
Ca’ Corner Spinelli fu costruita per iniziativa della famiglia Landò verso il 1480- 90, e fu poi venduta, per cercare di rimediare ad una disastrosa situazione economica, da Pietro Landò, arcivescovo di Candia, a Giovanni Corner nel 1542, quale, per adeguarla alle proprie esigenze, vi fece eseguire dei restauri che segnarono una pagina molto importante per la storia successiva dell’arte veneziana. Infatti furono chiamati, per l’esecuzione delle modifiche interne, il famoso architetto e ingegnere militare Michele Sanmicheli e il toscano Giorgio Vasari, pittore scolaro del sommo Michelangelo e autore delle famose Vite, ossia un’importantissima raccolta di biografie di pittori e artisti dell’epoca che ancora oggi costituisce, per molti degli autori trattati, fonte fondamentale di documentazione.
Al Vasari furono commissionati nove quadri ad olio con soggetti allegorici che avrebbero dovuto impreziosire il soffitto (il cui disegno era stato preparato dal Sanmicheli) di una camera decorata da stupendi stucchi e modanature. Lo schema di questo famoso soffitto Corner, che prevedeva un ottagono centrale con ai lati figure in ovali allungati, venne poi molte volte ripreso dai maggiori artisti del tempo: Tiziano lo ripeté nel soffitto della chiesa di Santo Spirito e il Veronese in quello della sagrestia di San Sebastiano. In epoche successive il soffitto venne smembrato e le varie tele che lo componevano furono disperse tra Roma e Londra (purtroppo di alcune non si sa più nulla). Circa l’entità dei lavori eseguiti dal Sanmicheli non molto conosciamo: si può escludere una trasformazione degli esterni, quanto agli interni è probabile che egli avesse risistemato l’atrio, ridisegnandolo secondo uno schema più consono ai tempi, il piano ammezzato e il salone del piano nobile.
Nel 1740 l’edificio fu affittato alla famiglia Spinelli, mercanti di seta originari di Castelfranco, che lo abitarono fino al 1810, anno in cui fu venduto ai Comoldi. Nel 1850 fu la “divina” danzatrice Maria Taglioni, grande seduttrice di potenti e vera e propria collezionista di palazzi sul Canal Grande, proprietaria anche della celeberrima Ca’ d’Oro e dell’antichissima Ca’ Barzizza, ad entrare in possesso del palazzo. La Taglioni fece aggiungere, alla scalinata d’ingresso, proprio due balaustre provenienti dalla Ca’ d’Oro che in quel periodo era in restauro.
Attualmente il palazzo ospita la sede della famosa ditta Rubelli S.p.A. che da anni si occupa della fabbricazione e commercio di prestigiosi tessuti in seta per l’arredamento.