Costruito tra il 1614 e il 1634 su progetto attribuito a Bartolomeo Monopola, questo palazzo ha la fronte principale sul campiello Pisani, adiacente a campo Santo Stefano. Fatto costruire dal marchese e stimatissimo scienziato Giovanni Poleni nei primi decenni del Settecento, venne venduto alla ricchissima famiglia Pisani nel 1751 per 8000 ducati, così che poteva giungere a coronamento il sogno dei membri di questa antica e ambiziosa famiglia, cioè di affacciarsi con la propria dimora sul Canal Grande, cosa che, fin dalla costruzione dell’enorme palazzo retrostante, era sempre stata loro negata dalla Repubblica. Il palazzetto, infatti, dopo l’acquisto, venne unito alla Ca’ Granda forando un muro comune, trasformando quindi i due stabili attigui in un unico, ancor più grande, edificio. Ma la proprietà Pisani su questo palazzetto fu di breve durata: già nel 1816 il possesso dell’edificio era passato ad altri per diventare poi dimora privata del duca di Genova durante il periodo della sua permanenza a Venezia. Nel 1945 lo stabile veniva acquistato dal conte Leonardo De Lazara che, assieme alla moglie, ne curava il restauro e il ripristino del decoro. Il palazzetto presenta una stretta facciata molto tradizionale, con un piano nobile compreso tra due mezzanini, con due bifore con balcone lungo i lati (tra le bifore è visibile uno stemma marmoreo della famiglia Pisani raffigurante un leone rampante), marcapiani in pietra d’Istria e con un bel portale, anch’esso in pietra d’Istria, che però è solo decorativo poiché, come già accennato, questo stabile non ha accesso al Canal Grande. La porta di terra si apre sulla, piuttosto misera, calle del Portico Pisani. Internamente è sparita ogni traccia del primitivo proprietario Giovanni Poleni, a dimostrazione del pesante intervento voluto dai Pisani. Seppur frammentato in più proprietà oggi resta comunque un suggestivo affaccio sul Canal Grande.