Palazzo Zen
Gli Zen sono famiglia antica, tuttora esistente, che diede molti illustri personaggi e un doge, Reniero (1253-1268), il quale decise di finirla con la sleale concorrenza commerciale di Genova nel Levante e diede avvio alla prima guerra contro la Repubblica rivale. Uno dei grandi comandanti navali, oltre a Vettor Pisani, era Carlo Zen che in una notte di tempesta corse in aiuto della flotta veneziana con la sua squadra e continuò a dirigere le operazioni fino a che cadde. Solo allora i marinai si accorsero che egli aveva una freccia conficcata in gola e gliela strapparono così bruscamente che per poco non morì soffocato dal sangue. Guarito e coperto di gloria, Venezia lo onorò inviandolo a trattare una pace onorevole con Genova. In seguito egli fu ambasciatore in Inghilterra e Francia. Infine fu nuovamente mandato a combattere, questa volta in terraferma, contro Padova. Ma non si è mai scoperto per quale ragione egli fosse improvvisamente accusato di tradimento e imprigionato. Rimesso in libertà due anni dopo, il povero Zen dal passato glorioso, si ritirò amareggiato e reietto a vivere in casa sua. Solo alla sua morte Venezia si ricordò di lui, quando nel rivestirlo apparve il corpo martoriato da oltre trenta cicatrici, le cui ferite, molte delle quali certamente gravissime, non erano state notate neppure da coloro che avevano combattuto al suo fianco. E la folla rese omaggio postumo alla sua grandezza, accompagnandone i funerali.